Intervista a Nico Ruffato

Quando si parla della fotografia come forma di arte, tra tanti fotografi che seguo, non posso escludere un’artista con la “A” maiuscola: sto parlando di Nico Ruffato, il fotografo che oggi intervisteremo.

Nico Ruffato nasce a Padova nel 1965 e sin da piccolo inizia a suonare la chitarra da autodidatta, diventando in breve tempo un vero e proprio professionista al punto di iniziare ad insegnare, comporre e produrre musica per se stesso, partecipare a svariate produzioni discografiche per gruppi e cantanti e suonare con alcune delle Band più famose del panomara Italiano (Piero Pelù, Lucio Dalla, Ron, Fiorella Mannoia tanto per citarne qualcuno).

Nel tempo Nico si appassiona anche alla fotografia, in particolare ai generi del ritratto e della paesaggistica, ispirandosi ai più grandi maestri del genere e diventando anche in questo campo un “artista”, punto di riferimento per molti fotografi. Ecco cosa ci ha raccontato:

 

1) Quando nasce la tua passione per la fotografia e come hai iniziato.

La mia passione per la fotografia nasce nei primi anni ’90 in occasione della nascita della mia prima figlia. Sono le classiche occasioni che fanno di un padre un fotografo per rendere indelebili momenti davvero importanti della vita.

2) Ritratti e Paesaggi….come convivono questi due generi fotografici così diversi e perchè hai scelto di fare questa tipologia di foto.

Come tutti credo, all’inizio si va a fotografare qualsiasi cosa, anche solo per il gusto di sentire “click”.
Poi con il tempo si va a capire cosa interessa maggiormente e si va via via a selezionare e a scegliere.
Nel mio caso il Paesaggio è stata una scelta quasi obbligata, nel senso che amo profondamente la natura e sono sempre stato colpito da grandi fotografi paesaggisti americani, Ansel Adams fra tutti.
Il ritratto è arrivato molto dopo.. stiamo parlando di non più di 5 anni fa….In quel periodo ho voluto fare il mio primi viaggio in India, dove avrei fotografato solo persone, quindi ho iniziato a interessarmi di ritratto e da lì è partito tutto.
Nello specifico, il ritratto femminile, perché da amante della natura e della bellezza quale migliore unione del paesaggio con il ritratto femminile?

3) Hai ricevuto diversi riconoscimenti e pubblicazioni dei tuoi articoli…c’è qualcosa che ti ha colpito in particolare o che hai apprezzato maggiormente?

Si, è vero ultimamente molte riviste stanno pubblicando le mie foto.
Ovviamente è sempre una grande sorpresa e soddisfazione!!
Quando mandi le foto alle riviste non sai mai se potranno venir scelte oppure no, specie se si tratta di riviste importanti..
Ogni volta che qualcosa viene pubblicato allora penso: “ecco, sono riuscito a colpire nel segno a dare un emozione”, credo sia questa la cosa più importante.
Le maggiori soddisfazioni sono arrivate dalla pubblicazione di una foto del mio secondo viaggio in India sul National Geographic, oppure sulla rivista europea Lions Art Magazine con la modella Sadie Gray o in altre riviste specializzate come Digital Camera (febbraio/marzo 2020) e Landscape Photography Magazine.. l’avere una o più foto pubblicate rappresenta sempre una conferma su ciò che si sta facendo.

4) Quanto è stata importante la musica come forma di arte per iniziare nel mondo della fotografia?

Ho iniziato la mia carriera di musicista prima di fare fotografia.
Credo che avere una base “artistica” sia importante, penso sia importante non solo “vedere” fotografie e mostre fotografiche, ma anche capire altre forme d’arte come la pittura, la scultura e ovviamente la musica.
Tutto questo contribuisce a imparare a guardare dentro, ad aumentare la propria sensibilità, a capire e ad acquisire una “visione”, ma soprattutto per imparare da chi davvero ha fatto la storia con l’arte, non solo con le Immagini.

5) Qual’è il tuo segreto per approcciarsi ai soggetti da fotografare ed ottenere risultati eccellenti da ogni punto di vista?

Questa è una domanda che mi fanno spesso e alla quale non so mai cosa rispondere!
Anche se non sembro sono una persona timida, credo che l’approccio con una persona debba prima di tutto partire dal “rispetto”, avere le idee chiare e saperle esporre.
Nei ritratti ho a che fare soprattutto con ragazze giovani, quindi bisogna conoscere un po’ la loro psicologia, sapersi rapportare al loro mondo, farle divertire mentre si sta pensando a dove fare le foto e quale luce scegliere.. non è facile!
Ci vuole tanta pratica, acquisire “autorevolezza” e ricordarsi che si a che fare sempre con “persone” non con “cose” e che mentre scatti loro stanno pensando..

6) Digitale o analogico? Foto naturali o post prodotte? Tu da che parte stai?

Io sono partito dalla pellicola, al tempo non c’erano alternative..
Poi con l’avvento del digitale tutto è cambiato.
Sono sempre stato “tecnologico” quindi ho sempre visto il digitale come un’opportunità.
Inoltre, al contrario di ciò che normalmente fanno gli altri fotografi, mi sono appassionato sin da subito alla post produzione, quindi avevo bisogno di foto per poter fare post produzione!
La post produzione rappresenta il modo migliore per creare e rappresentare la mia “visione” fotografica.
Non facendo foto documentaristiche, la post produzione per me è fondamentale!

7) Se dovessi dare un consiglio ad un fotografo che inizia a scattare, cosa gli diresti?

Oggi ci sono mezzi e informazioni che ai miei tempi non si potevano immaginare!
Fin troppe informazioni..
Consiglio seriamente di fare qualche corso di fotografia o di seguire da vicino un fotografo bravo.
In fotografia, a differenza della musica, si impara moltissimo anche solo guardando!
Inoltre, secondo me, si sta troppo davanti a Internet, bisogna avere la forza e il coraggio di trovarsi di fronte ad altri fotografi, scambiarsi pareri e critiche, perché è da questo che si impara veramente!

8) Progetti futuri che ci vorresti anticipare?

La prossima estate farò un viaggio in solitaria nell’Europa del nord, sarà un viaggio prettamente paesaggistico, non vedo l’ora!
Per quanto riguarda il ritratto vorrei continuare il progetto iniziato la scorsa estate di “Nude in Landscape” e fare una maggiore ricerca sul rapporto fra pittura e fotografia, mi intrigano molto i fotografi che riescono a fare fotografia molto “pittoriche”.

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